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MALE ALLA TIBIA? CORRI UN RISCHIO PERIOSTITE

Fonte La Gazzetta Sportivo

E'uno dei disturbi più comuni che affligge i podisti e non deve essere mai sottovalutato
l dolore si avverte se si corre troppo a lungo

su superfici dure o se si aumenta

improvvisamente il carico di lavoro.

Colpisce joggers,maratoneti e chi si dedica all'aerobic-dance.

I rimedi. Ghiaccio e riposo.

E quando si e' guariti..
Il dolore che insorge dopo l' allenamento a livello di terzo medio verso l' interno della tibia è un sintomo relativamente frequente in chi pratica sport che sollecitano in maniera particolare l' arto inferiore come jogging, corsa e maratona,ma anche attività in cui si eseguono molti saltelli come l' aerobic-dance. Il sintomo tende a risolversi spontaneamente con il riposo e cosi viene dimenticato da chi ne era rimasto vittima. In alcuni casi la situazione tende a diventare cronica e il disturbo diviene così intenso da impedire il normale svolgersi degli allenamenti e può addirittura limitare anche normali attività quotidiane per le gambe. In questo caso ci si trova davanti a una condizione ben nota ai medici dello sport e definita un po' genericamente "periostite". Con questa espressione si dovrebbe indicare l' infiammazione a carico del periostio, la sottile membrana di tessuto connettivale che riveste le ossa e che è molto ricca di vasi sanguigne terminazioni nervose. Per questo motivo una sua irritazione si manifesta in maniera così dolorosa.

I SINTOMI

Il dolore alle tibie è però la forma più comune di periostite e prende il nome non ufficiale di "sofferenza medio-tibiale". E' caratterizzata dalla comparsa di dolore sul lato interno e sulla cresta ( lo spigolo che si palpa sotto la cute ) della tibia, in particolare nel terzo medio e inferiore. Generalmente il sintomo è presente in ambedue le gambe, ma è possibile anche se solo una è coinvolta. Il dolore è scatenato dalla corsa e si attenua rapidamente con il riposo. Se sottovalutata e trascurata, la sofferenza tende ad aggravarsi fino a portare alla forzata sospensione dell' attività nel giro di un paio di settimane. La causa è rappresentata dal ripetersi continuo di un microtrauma da trazione sul periostio, che riveste il lato mediale della tibia da parte della fascia messa in tensione dalla contrazione dei muscoli soleo e gastrocnemio ( muscoli del polpaccio molto attivi durante la corsa e i balzi). L'esame locale non mostra segni particolari se non talvolta, una modesta tumefazione dolente. Radiologicamente non si apprezzano alterazioni, se non in rari casi cronicizzati. Questo tipo di periostite interessa sopratutto chi corre o salta su superfici rigide e chi accentua bruscamente la durata dell' allenamento. Sono più coinvolti i soggetti in soprappeso a causa del maggior stimolo
meccanico locale. Contribuiscono allo sviluppo della sindrome dolorosa anche i difetti dell' appoggio dei piedi e di allineamento dell' arto inferiore.

COME SI CURA

Il trattamento consiste nel riposo e applicazioni locali di ghiaccio. Nel giro di 15-20 giorni il problema si dovrebbe risolvere. Se ciò non avvenisse, bisogna consultare uno specialista che possa escludere la presenza di altri problemi e intervenire alle radici.

ALLA RIPRESA

Alla ripresa dell' attività è molto importante correggere le potenziali cause del problema. Particolare attenzione dovrà essere posta alle calzature,alle modalità dell' allenamento (sia per quanto riguarda la durata sia per la superficie su cui si corre ), nell'adozione (se indicata) di plantari personalizzati che migliorino l' appoggio. L' applicazione locale di ghiaccio potrà diventare una buona abitudine al termine dell' allenamento.

PER NON CONFONDERSI

SINDROMI, STIRAMENTI E MICROFRATTURE DA STRESS

Nella famiglia delle " periostiti " vengono inseriti, talvolta con un po' di confusione , quadri clinici simili, ma tra loro ben distinti:

1) La " sindrome del compartimento anteriore " (caratteristica proprio dei maratoneti e dovuta all' aumento della pressione al di sotto della fascia tale da rallentare il libero afflusso del sangue).

2) Lo " stiramento del muscolo tibiale anteriore " (frequente in chi compie faticose corse in salita magari utilizzando calzature improprie ).


3) Le " fratture da stress " (microfratture non diagnosticabili con la normale radiografia, sono provocate dal sovraccarico e dalla continua ripetizione del movimento).

 
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