La testa a nord? Da qualche anno è diventata la regola d’oro dei frequent flyers ( quelli che viaggiano spesso in aereo ) : per combattere il jet lag, lo stress e la stanchezza dovuti al cambio repentino del fuso orario, è bene dormire con la testa rivolta a nord. E’ solo una riscoperta : già secoli fa i praticanti islamici e in generale delle religioni orientali pensavano che dormendo con la testa rivolta a settentrione si aiutasse il passaggio delle correnti d’energia che attraversano la Terra da Nord, con effetti benefici. Dato che una bussola non deve mai mancare tra gli accessori dell’escursionista accorto, si può applicare questa regola anche quando si deve dormire in montagna, dove già altezza e sforzo hanno effetti nocivi sul nostro corpo. Certo, dormendo nei cameroni dei rifugi sarà meno facile, ma nessuno vi dirà nulla se girerete il cuscino dalla parte dei piedi.
Toppo caldo, troppo freddo. Da una parte è naturale non riuscire a dormire quando fa troppo freddo: bisogna però tenere conto anche del troppo caldo. Una temperatura troppo elevata costringe il corpo a usare risorse per raffreddarsi. Non usate troppe coperte, non tenete addosso troppi vestiti e lasciate uno spiraglio di finestra o porta aperto, anche per lasciar circolare più aria pulita. Dormire con una sola calzamaglia ( ottimi i pantaloni in tessuti sintetici ), abbinata a una maglietta di simile fattura: vi sentirete caldi al punto giusto e il corpo sarà più libero di respirare e muoversi.