L’aspetto tecnico dove solitamente il podista amatore è più carente, è quello della resistenza alla velocità, cioè della capacità di sostenere a lungo un ritmo elevato. Quando in gara si verifica un calo di rendimento, e questo succede soprattutto nella seconda parte o nei chilometri finali, è evidente che la carenza sta proprio nella resistenza alla velocità. Se in allenamento quasi tutti i podisti non hanno difficoltà a correre anche ad andature elevate, e mi riferisco agli allenamenti di ripetute, i maggiori disagi emergono proprio in gara dove lo sforzo è intenso e senza soluzione di continuità. La capacità di tenuta è quindi indirettamente proporzionale all’intensità del ritmo di corsa. Quando l’amatore corre a ritmo lento non ha difficoltà a mantenere l’impegno, ma i disagi aumentano quando si cambia il ritmo di andatura più sostenuta come quelle delle corse medie, del corto veloce e delle ripetute, tanto che a un certo punto per tollerare lo sforzo è costretto a costruire pause di recupero. Ed è proprio che su queste interruzioni che si può costruire la tenuta.
LE PAUSE
Con una progressiva riduzione della durata delle pause, l’organismo si adegua a recuperare più in fretta e a svolgere maggiori carichi di lavoro. Ad atleti di vertice bastano una decina di secondi per riprendere a tollerare maggiori livelli di sforzo, all’amatore possono servire anche tempi doppi. Questa sostanziale differenza nel recupero dipende dall’efficienza dei meccanismi aerobici. Poiché le proprietà che rappresentano le fondamenta su cui costruire altre importanti qualità collegate alla resistenza, come appunto la tenuta, è necessario dedicare maggior parte della preparazione proprio al loro sviluppo. Quanto più questa base è ampia, tanto più facile è poi eseguire le sedute che permettono di acquistare una valida resistenza alla potenza, come viene definita la resistenza alla velocità.
GLI ALLENAMENTI
Gli allenamenti specifici per migliorare la tenuta ai ritmi veloci sono:
1) la corsa a ritmo medio;
2) il corto veloce;
3) le ripetute con recuperi brevi oppure con recuperi corsi ad andatura sostenuta;
gli atleti di vertice scelgono di preferenza quest’ultimo tipo di allenamento, perché è più efficace, anche se decisamente il più impegnativo. Per gli amatori, che mancano di una solida e consistente base aerobica, è consigliabile dedicarsi alla corsa media, al corto veloce e alla progressione di ritmo, una seduta che racchiude in sintesi le caratteristiche di entrambi gli allenamenti.